Normativa sulla responsabilità amministrativa delle società: prospettive ed opportunità di una corretta applicazione in 4 punti
Affrontiamo insieme il D.Lgs. 231/2001
Il Decreto Legislativo n. 231 dell’8 giugno 2001, anche noto come “Legge sulla responsabilità amministrativa delle società”, è una legge che prevede la responsabilità amministrativa delle società, persone giuridiche, enti e associazioni, per una serie di reati che possono essere commessi da dipendenti, collaboratori o rappresentanti della società nell’interesse o a vantaggio della stessa, con particolare attenzione alle esigenze di prevenzione e repressione della criminalità economica e organizzata in Italia.
1. I cambiamenti rispetto alla versione precedente
É una norma che ribalta la precedente concezione, secondo la quale l’impresa non poteva delinquere e che prevedeva la sola persona fisica come possibile esecutrice dell’illecito, ed unica parte ad essere quindi eventualmente perseguibile. Questa concezione si è rivelata nel tempo fortemente inadatta non solo a contrastare gli illeciti dal punto di vista penale, ma anche nel perseguire e correggere le distorsioni sul mercato, con conseguente limitazione dei benefici che queste violazioni producevano per i cittadini e i consumatori.
L’entrata in vigore del Decreto 231 ha segnato, quindi, una tappa importante nel processo di evoluzione del diritto penale in linea con una serie di atti e accordi internazionali ai quali il nostro Paese era stato nel tempo vincolato, che prevedono la costruzione di un diritto penale europeo dell’economia.
Il nuovo impianto legislativo incentiva sia la responsabilità delle imprese nei confronti del complesso sociale all’interno del quale vanno inserite e interpretate le logiche del profitto, che la promozione della cultura della legalità e della trasparenza nelle aziende, per prevenire i reati commessi nell’attività di impresa e garantire la tutela dei diritti dei cittadini in generale, oltre che delle vittime degli illeciti.
2. Cos’è punibile da questo decreto?
La norma 231/2001 si applica a una vasta gamma di reati, tra cui: la corruzione, la frode fiscale, la truffa, il riciclaggio di denaro, la contraffazione, la violazione della privacy, la violazione delle leggi sulla sicurezza sul lavoro, delitti contro le persone e altri elencati agli articoli 24 e 25 del decreto che denotano una particolare attenzione verso i reati economici e finanziari.
Data la complessità dei temi e delle loro applicazioni, è stato fatto un grande lavoro per la definizione di un sistema sanzionatorio di carattere afflittivo da applicare alle società nel caso venissero ritenute responsabili di reato secondo le previsioni di questo decreto.
Il sistema si compone sostanzialmente di sanzioni pecuniarie e interdittive. Nei casi più gravi la legge prevede ammende anche molto severe, tali da intaccare la capacità di azione e la solvibilità delle aziende attraverso multe, sospensione o revoca di licenze, divieto di partecipare a gare d’appalto pubbliche, ammende che sono applicabili anche a società che possono non avere avuto un vantaggio economico diretto dalla commissione del reato.
3. È possibile prevenire spiacevoli incidenti legati alla norma?
Ovviamente sì. Per evitare queste sanzioni, le società possono adottare misure di prevenzione e controllo interne e dimostrare di aver adottato un modello organizzativo appropriato per prevenire il verificarsi di reati nello svolgimento delle attività proprie.
Il Modello Organizzativo di Gestione e Controllo, o MOGC, è un insieme di regole, procedure, valori, strategie, persone e controlli all’interno di un’azienda la cui implementazione nell’organizzazione, sulla falsa riga di altri sistemi organizzativi standard, consiste in una serie di azioni minime (indicate all’articolo 6 del D.Lgs.) tra le quali: la valutazione degli ambiti in cui possono essere commessi i reati, l’adozione del Codice Etico, la costituzione di un organo dotato di autonomi poteri che vigili sul sistema ed effettui i controlli, l’introduzione di un sistema disciplinare che sanzioni il mancato rispetto delle misure adottate da cui discendono ovvi obblighi di formazione e informazione all’interno e all’esterno dell’azienda.
Chi adotta sistemi di gestione certificati si riconosce più facilmente in questo nuovo terreno. Questo D.L non presuppone, infatti, un procedere ingessato, costretto a controlli esasperati che sarebbero anzi opposti alla modernità dei comportamenti richiesti.
Al contrario: il MOGC è un sistema organizzativo che, come altri, va gestito con diligenza ma anche con intuizione, per capire quanto l’organizzazione possa trarre ispirazione e motivazione dalla sua applicazione, non limitando la libertà delle persone né inducendo la perdita del rapporto fiduciario tra azienda e maestranze.
L’utilità di uno strumento informatico che sostenga i processi di supporto è ovviamente di estrema attualità in ambito operativo, soprattutto in considerazione della centralità delle attività di programmazione, di comunicazione e di registrazione nella gestione di un tale sistema. Un software gestionale come Qualibus risponde in maniera semplice ed efficace anche alle esigenze di gestione del MOGC. Pensiamo ad esempio alla gestione documentale, a quella di riunioni e segnalazioni, della diffusione anche automatica di contenuti, del personale e alla formazione di sistema che può essere programmata in forma periodica al pari della formazione sicurezza o delle azioni di miglioramento verso una crescita costante dell’azienda.
4. Il MOGC: nuove opportunità aziendali
Non dobbiamo dimenticare nemmeno la gestione etica e responsabile delle attività aziendali in un contesto di mercato che sappiamo essere sempre più raffinato e competitivo.
Certamente le aziende che introducono un MOGC possono ridurre il rischio di violazioni delle leggi e dei regolamenti, evitando sanzioni e multe così come il rischio di essere coinvolte in controversie legali costose, ma non solo. Un MOGC ben applicato aiuta a costruire e mantenere una buona reputazione aziendale, basata sulla credibilità, sull’integrità e sulla responsabilità sociale. Ciò può aumentare la fedeltà dei clienti, migliorare la reputazione dell’impresa e aumentare la fiducia di eventuali investitori.
Non solo. Le realtà che adottano una gestione etica e responsabile possono attrarre e trattenere talenti interessati a lavorare per un’azienda che rispetta certi valori e che si preoccupa della responsabilità sociale.
Migliorano anche le relazioni con i fornitori perché sono favorite una maggiore collaborazione e cooperazione e vengono promosse relazioni di fiducia e reciproco rispetto.
Anche i rapporti con la comunità locale traggono beneficio da questa procedura, che può vedere messe in atto iniziative di responsabilità sociale, come programmi di volontariato, attività di sensibilizzazione e/o progetti di sviluppo sostenibile.
In sintesi, la gestione etica dell’impresa secondo il Modello Organizzativo di Gestione e Controllo non è un aspetto secondario, perché fortemente strategica. Non solo permette una riduzione dei rischi legali legati all’organizzazione, ma può incidere positivamente sull’immagine aziendale, sulla soddisfazione dei dipendenti e dei clienti, nonché aiutare l’attrazione di talenti con spiccato senso etico fino a migliorare le relazioni con i fornitori e la comunità locale.