La certificazione della parità di genere in 5 punti. Cos’è, perché serve e come si ottiene?
1. Introduzione
Secondo dati recenti dell’Unione Europea, le donne lavoratrici guadagnano in media il 12,7% in meno all’ora rispetto agli uomini (dato medio, in Italia il divario è conteggiato al 5%). Questo divario retributivo di genere persiste nonostante siano stati compiuti miglioramenti marginali negli ultimi anni. (FONTE: Parlamento Europeo)
Ma cosa determina questa differenza e quali sono le sue implicazioni?
Il divario retributivo, o differenziale, di genere è la discrepanza nei compensi orari lordi tra uomini e donne, basato sugli stipendi pagati direttamente ai dipendenti. Anche se il principio della “parità delle retribuzioni per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore” è stato introdotto nel Trattato di Roma nel 1957, il divario persiste ancora oggi. Fattori come le differenze di occupazione, il livello di istruzione, e le responsabilità familiari contribuiscono a questa disparità, che può variare ampiamente tra i paesi dell’UE.
Oltre a influenzare l’equità sul posto di lavoro, il divario retributivo di genere ha profonde implicazioni sociali ed economiche. Colmare questo divario non solo porterebbe a una maggiore uguaglianza di genere, ma stimolerebbe anche l’economia e ridurrebbe la povertà. Ogni riduzione dell’1% del divario retributivo di genere, ad esempio, porterebbe a un aumento dello 0,1% del PIL. (FONTE: Parlamento Europeo)
Per questa ed altre ragioni l’attenzione verso la parità di genere e l’inclusione sul luogo di lavoro stanno emergendo sempre più come un principio fondamentale nelle organizzazioni globali. Questi concetti, insieme ad altri aspetti della diversità e dell’inclusione (D&I), non solo riflettono un impegno sociale e etico, ma rappresentano anche una strategia chiave per migliorare la reputazione e la resilienza delle aziende.
La certificazione della parità di genere, in particolare, si sta delineando come uno strumento cruciale per dimostrare l’impegno delle organizzazioni su questo fronte.
In questo articolo esploreremo la definizione, l’importanza e il processo per ottenere questa certificazione, tenendo conto delle sei aree principali definite dalla Prassi di Riferimento UNI/PdR 125: 2022 e includendo il contesto più ampio dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
2. Che cos’è la parità di genere? E quali sono i vantaggi della certificazione?
La parità di genere si riferisce alla parità tra donne e uomini rispetto ai loro diritti, trattamento, responsabilità, opportunità e risultati economici e sociali. Si ottiene quando uomini e donne hanno gli stessi diritti, responsabilità e opportunità in tutti i settori della società e quando i diversi interessi, bisogni e priorità di uomini e donne sono ugualmente valutati.
La Parità di Genere è anche un obiettivo fondamentale dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e una delle missioni prioritarie del Governo Italiano all’interno del PNRR in ambito delle Politiche del Lavoro. Con la Legge 162/2021 è stata implementata la Missione 5 del PNRR, introducendo, tra le varie disposizioni, la possibilità di ottenere la Certificazione della Parità di Genere. Questa certificazione, volontaria, permette alle aziende virtuose di dimostrare la conformità dell’organizzazione ai principi di parità tra i generi, in particolare riguardo alla retribuzione e alle condizioni di carriera.
La certificazione della parità di genere (rif. UNI/PdR 125: 2022 ) è quindi un processo attraverso il quale le organizzazioni possono dimostrare il loro impegno a promuovere l’uguaglianza di genere sul luogo di lavoro. Questo impegno si riflette in politiche concrete e misurabili, che vanno oltre il semplice rispetto delle leggi sulla parità di genere. L’ottenimento di questa certificazione non solo migliora la reputazione dell’organizzazione, ma può anche portare vantaggi finanziari e competitivi, come sgravi fiscali e preferenze nelle gare d’appalto pubbliche. (ne abbiamo parlato qui: https://nordest.systems/contributiparitadigenere/)
3. I vantaggi della certificazione
La certificazione della parità di genere offre una serie di vantaggi tangibili e intangibili per le organizzazioni che si impegnano attivamente verso l’uguaglianza di genere. Tra i principali benefici si includono:
- Vantaggi finanziari:
- Accesso preferenziale ai finanziamenti pubblici e premialità nei bandi italiani ed europei,
- Esenzione o sgravi fiscali per le imprese certificate.
- Miglioramento dell’immagine e reputazione:
- Dimostrazione dell’impegno aziendale verso l’uguaglianza di genere, migliorando così l’immagine e la reputazione dell’organizzazione,
- Favorisce la fiducia degli investitori, dei clienti e degli altri stakeholder.
- Crescita dell’occupazione femminile:
- Promozione dell’ingresso e dell’avanzamento delle donne nel mercato del lavoro, contribuendo a una maggiore rappresentanza femminile in posizioni lavorative.
- Riduzione del gender pay gap:
- Contribuisce a ridurre le disparità retributive tra uomini e donne, migliorando l’equità salariale all’interno dell’organizzazione.
- Vantaggi nelle gare d’appalto:
- Ottenimento di punteggi supplementari nelle graduatorie per appalti pubblici, aumentando le possibilità di successo nelle gare d’appalto,
- In alcuni casi, possibilità di beneficiare di riduzioni della garanzia fideiussoria per la partecipazione agli appalti.
- Miglioramento delle condizioni lavorative:
- Promozione di un ambiente di lavoro più inclusivo e rispettoso, con particolare attenzione alla protezione della maternità e alla conciliazione vita-lavoro.
Questi vantaggi non solo favoriscono la crescita e la sostenibilità delle aziende, ma contribuiscono anche all’avanzamento della società nel suo complesso, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite che, come detto in fase introduttiva, include la promozione dell’uguaglianza di genere come uno dei suoi pilastri fondamentali.
4. Come ottenere la certificazione della parità di genere
Per ottenere la certificazione, le organizzazioni devono seguire una serie di passaggi definiti dalla Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022. Questi passaggi includono l’implementazione di politiche di parità di genere in sei aree chiave:
- Cultura e strategia
- Governance
- Processi HR
- Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda
- Equità retributiva per genere
- Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
È necessario dimostrare un impegno continuo verso l’uguaglianza di genere, considerando anche che la certificazione che ha una durata di tre anni ed è soggetta a sorveglianze annuali.
In linea con l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030, che mira a raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze ponendo fine a ogni forma di discriminazione e violenza di genere e garantendo l’accesso alle risorse economiche e alla partecipazione decisionale, la certificazione della parità di genere si inserisce in un contesto più ampio di progresso sociale ed economico globale.
5. Conclusioni
In conclusione, la Certificazione della Parità di Genere rappresenta non solo un’imperativa morale, ma anche un’opportunità tangibile per le aziende di distinguersi come leader nell’ambito dell’inclusione e dell’equità sul luogo di lavoro. Con una serie di vantaggi finanziari, miglioramenti nell’immagine aziendale e contributi significativi alla società nel suo insieme, questa certificazione si rivela un investimento proficuo su tutti i fronti.
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